
“Tempo per leggere”: i libri recensiti nella terza stagione (2021-2022)
Corinna Luyken, Il libro degli errori. Corinna Luyken – l’abbiamo conosciuta con l’albo Il mio cuore – è anche qui autrice e illustratrice, ma soprattutto io narrante che affabula il lettore con i tratti delle sue matite mostrandosi come io narrato, mano protagonista delle incaute sbavature d’inchiostro che prendono possesso dei suoi intenti di illustratrice chiedendole una continua riformulazione della storia immaginata, una costante revisione del progetto e del processo di creazione. Già il risguardo di apertura rivela l’impronta della storia. Le macchie d’inchiostro parlano dell’incidente, del caso, dello sbaglio fortuito, della distrazione; sono un richiamo all’umana imperfezione in un mondo che ci sollecita di continuo a rispondere a uno standard sempre più alto di richieste, esigenze, sollecitazioni, a controllare tutto, a gettar via ciò che non è adeguato, non risponde alle richieste imperanti.
Daniela Iride Murgia, L’attesa. È un albo scritto e illustrato da Daniela Iride Murgia, pubblicato nel 2015. La copertina cartonata si presenta con un accentuato aspetto vintage nei colori opachi dell’alfabetiere appeso alla parete e nelle sue illustrazioni dolci e fiabesche. Davanti alla parete un bambino dalle guance di velluto, armato di arco e piumino, inventa imprese temerarie stando a cavalcioni del suo cane a dondolo
Daniil Charms, La corsa degli animali. Con la lettura dell’albo illustrato La corsa degli animali invitiamo i lettori, piccoli e grandi, a fare un salto nel nonsense. Non è difficile del resto prevederlo quando l’autore è lo scrittore russo Daniil Charms, nato a San Pietroburgo nel 1905 e morto, forse di fame, nel 1942 durante l’assedio di Leningrado. La corsa degli animali ha il pregio di offrire ai piccoli lettori un ingresso giocoso e leggero al fenomeno delle avanguardie letterarie, cioè, per dirla in breve, quei movimenti intellettuali e culturali che sganciano la letteratura dal suo rapporto di modello e imitazione del mondo per dare consistenza alla lingua e al segno come sistemi a sé stanti e fanno altrettanto con i procedimenti letterari: rompono gli schemi narrativi e ciò accade nel nostro albo.
Giovanna Zoboli, Joanna Concejo, L’angelo delle scarpe. Chi è l’uomo dall’apparenza malconcia che brilla sul balcone di Simone? L’ossimoro dell’angelo avanti negli anni, figura di luce stanca e triste di solitudine e d’abbandono, è lo specchio della condizione del piccolo Simone. Il bambino vive in una condizione di isolamento soprattutto interiore a causa del padre, il “re delle scarpe” che non si fa scrupolo a creare condizioni di mercato vantaggiose per la sua produzione. È costantemente impegnato nel suo lavoro, un esempio per quelli che lo conoscono e che hanno a che fare con lui. Pensa all’azienda e agli operai. Un uomo con un pensiero unico, monolitico, che considera la divergenza non solo una deviazione, ma un vero e proprio pericolo per la stabilità del suo mondo, un possibile attacco agli steccati con cui l’ha recintato.
Elisabetta Gnone, Jum fatto di buio. Le storie di Olga di carta. Olga è sottile come un foglio, indipendente, gentile, libera e dotata di straordinaria empatia. Vive al di là del fiume con la nonna Almida e il fedelissimo cane, Valdo. Vende le uova agli abitanti di Balicò, ma è attesa per le storie che sa raccontare così bene, così bene che non possono che essere vere. E in un certo senso lo sono, perché ritraggono verità che appartengono a tutti, stati d’animo che intrappolano e fanno disperare e ai quali lei offre delicatamente un appiglio, una piccola luce, un sorriso che consenta il conforto e l’uscita.
Nicola Davies, Rebecca Cobb, Il giorno che venne la guerra. Il giorno che venne la guerra la bambina perde tutto e si trova da sola in un viaggio lungo e doloroso che lascia alle sue spalle il suo piccolo mondo sereno, la casa, la scuola, definitivamente perduto. La bambina, una bambina senza nome, una bambina come tanti altri bambini, bambini soli – “minori non accompagnati” li definisce la terminologia burocratica – arriva in un villaggio di baracche e scopre che la guerra è arrivata anche lì, che ha preso il cuore delle persone che le voltano le spalle, la guardano con sospetto.
Ana Juan, Anna dei Miracoli. La cura delle pagine dell’albo, nei loro aspetti contenutistici sia verbali che figurativi, la scelta di sottrarre quanto più possibile l’immediata visibilità al font, tutto porge al lettore percorsi narrativi rinnovati. I toni scuri, smorti, ripetuti e poco differenziati tra loro, decantano il racconto nella raffinata allusività delle immagini all’inquietudine di Helen, Helen Keller, che intuisce, senza comprendere, un mondo al di là delle sue possibilità di percezione, un mondo al quale non sa dare significato oltre la soddisfazione dei suoi bisogni di accudimento e contro il quale riversa la sua incontenibile ribellione. Un mondo di cui non può sognare.
Leo Lionni, Piccolo blu e piccolo giallo è un albo storico della letteratura per l’infanzia, un’opera che si potrebbe definire geniale nella sua semplicità. Affetto, gioco, cambiamenti e comprensione sono le coordinate di questo delicatissimo racconto che si avvale dell’immediatezza espressiva delle immagini accompagnate da un testo coinvolgente legato al vissuto di bambini e bambine.
Cristina Polli